domenica 1 dicembre 2013

Il loto in vaso

loto nano cinese Hong Lin Jin
Il Loto è senz'altro una tra le più belle piante acquatiche, apprezzato per la bellezza dei fiori, grandi e delicati e per le foglie dall' indiscutibile fascino esotico. Originario dell'Asia e dell'America, è possibile coltivarlo con estrema facilità, essendo una pianta rustica, priva di esigenze particolari e in grado di sopportare il freddo invernale, purché la radice sommersa non venga colpita dal gelo. Trattandosi di una pianta palustre, vive a scarsa profondità con il rizoma immerso nel fango, mentre le foglie si elevano al di sopra della superficie con la classica forma tondeggiante e la caratteristica di essere idrofobiche grazie allo strato di cera che le riveste. Nella filosofia orientale il loto è una pianta dal profondo significato spirituale. Le radici che affondano nel fango rappresentano gli affanni della vita terrena, dai quali l'uomo eleva la propria anima, la cui purezza è rappresentata dal fiore e dalle foglie emerse. Il loto è una pianta dalle scarse esigenze che se lasciata crescere indisturbata può diventare addirittura infestante. Intere foreste di loto gigante (Nelumbo nucifera) hanno infatti invaso il fiume Mincio, in Italia, dopo l' introduzione nel 1921. Cresce ai margini di corsi d'acqua lenti o in stagni e laghetti. La propagazione avviene tramite la radice (rizoma) che  si allunga nel substrato fangoso durante la crescita dando origine a nuovi getti dai quali partiranno foglie e fiori. Le foglie compaiono in primavera e sono dapprima galleggianti, come quelle delle ninfee, poi man mano si elevano dalla superficie assumendo la classica forma.
baccello di loto
A seconda delle dimensioni le foglie possono allungarsi per una decina di centimetri, come accade per i loti nani, oppure superare il metro e mezzo, come nei loti giganti.
I fiori possono essere a petali singoli oppure pieni, con sfumature che vanno dal fucsia, al giallo e bianco e compaiono da Giugno a Settembre, a seconda della varietà. Durano tre giorni, dopodiché sfioriscono per lasciare posto al caratteristico baccello contenente i semi. Spesso lo troviamo come "fiore secco" nelle decorazioni floreali, riconoscibile per la sua classica forma a imbuto con delle cavità circolari in superficie.



Come coltivarlo
porzione di rizoma
Le differenti dimensioni oggi disponibili permettono di coltivare il loto in contenitori piccoli, medi o grandi, oltre a renderlo una delle piante più belle per abbellire laghetti e giardini acquatici più o meno grandi. Loti grandi necessitano di contenitori capienti (minimo 1 metro di diametro), in linea generale vale la regola che maggiore è il contenitore e il substrato a disposizione, e più rigogliosa e fiorifera sarà la pianta. Loti nani possono invece adattarsi a contenitori piccoli con un diametro minimo  di 40 cm.  Vasi decorati o contenitori circolari dalla bocca larga sono una buona soluzione per coltivare loti piccoli. Loti grandi possono essere invece coltivati in mastelli di plastica e collocati a loro volta in laghetto in modo da contenere la diffusione. E' possibile coltivare il loto partendo da seme oppure da una porzione di rizoma. Quest'ultima soluzione è senza dubbio la più pratica in quanto permette di avere una copia identica alla pianta madre, garantendone la fioritura nella stessa stagione. Da seme invece la pianta potrà impiegare diversi anni prima di produrre fiori.
E' necessario che la porzione di rizoma presenti un paio di nodi  e l'apice intatto (quello cioè dal quale la radice continuerà a crescere). Si pianta in primavera verso Marzo-Aprile. Il contenitore dovrà essere riempito di terra argillosa ( quella normale da giardino va benissimo), fino a 15 cm circa dal bordo e arricchito con del concime a lenta cessione. Grandi vasi dalla bocca larga sono l'ideale per coltivare questo genere di piante. E' preferibile che il contenitore sia circolare e privo di spigolature, ampio, in modo da permettere alla radice di crescere liberamente in modo lineare assecondando la curvatura del vaso senza trovare ostacoli che potrebbero danneggiarla. Il rizoma si posiziona interrandolo appena, avendo cura di lasciare scoperto l'apice.
Un sasso posto sopra di esso eviterà che galleggi una volta sommerso. Bisognerà poi aggiungere l'acqua fino ad un massimo di 15-20 cm dal substrato. La scarsa profondità favorisce il riscaldamento e stimola la produzione delle prime foglie. Il vaso va collocato in pieno sole. Caldo e sole diretto sono fondamentali. Le foglie, dapprima galleggianti e circolari cominceranno ad emergere diventando sempre più grandi e alte fino al raggiungimento delle dimensioni definitive. La fioritura va da Giugno a Settembre.  A fine estate la pianta termina il suo ciclo cominciando a seccare le foglie e a maturare i semi nel baccello. Con l'arrivo dell'autunno la parte aerea scomparirà completamente e la pianta andrà così a riposo fino alla primavera successiva dove produrrà nuove foglie. Con il passare degli anni è consigliabile sfoltire la radice per rinvigorire la pianta. Si dovrà quindi procedere a svuotare il contenitore con molta attenzione per evitare di rompere gli apici. Dall'unico rizoma si potranno ricavare porzioni che serviranno a produrre nuove piante. Da anni coltivo il loto sia in contenitori grandi, riposti direttamente nel laghetto, che in vasi decorati collocati in vari punti del giardino. L'acqua stagnante contenuta nei vasi può favorire l'habitat ideale per la proliferazione di larve di zanzara. Per contrastare ciò è consigliabile  introdurre qualche gambusia, un vivace pesciolino lungo un paio di centimetri noto per la sua voracità adatto a vivere in esterno in pochi litri d'acqua.

loto in laghetto


loto nano in vaso decorato



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